giovedì 30 ottobre 2008

Giusto per dare un'occhiata

L'autobus Beni Mellal Rabat è stracolmo, aria condizionata a palla, mi tolgo tre dei sei strati di vestiti con cui ho fatto fronte al gelo di questi giorni. Mi siedo e mi addormento felice di tutto questo improvviso calore. Al risveglio, mi ritrovo spiaccicata e semi sbavante sulla spalla del mio vicino ... per fortuna è un pischelletto che mi sorride e non un barbutone traumatizzato. Iniziamo a chiacchierare ... per quanto possibile con i miei limiti linguistici e il suo accento mallalino forte forte. Gli chiedo se studia, se lavora, mi dice che no ... che partirà presto per l'Europa. Nel 2005 per tre volte è salito su una barchetta diretta in Spagna e per tre volte la polizia lo ha rimandato indietro. Ha pagato più di mille euro il primo tentativo, un pò meno gli altri due. Mi dice "Sono stato sforutnato in un senso, ma fortunato nell'altro se pensi a tutti gli uomini e le donne che muoiono in mare". Mi sembra assurda la tranquillità con cui mi racconta queste sue storie ... evidentemente sono storie "quotidiane", un pò di tutti. Suo padre e suo fratello sono partiti così e ora lavorano ad Almeria, la maggior parte dei sui amici sono tra Spagna e Italia. Gli chiedo se proprio non si trova lavoro a Beni Mellal ... mi dice che il lavoro lo può trovare, che non vuole partire per il lavoro, vuole partire "per vedere com'è laggiù, per dare un'occhiata"!!! Insomma per lo stesso motivo per cui io prendo un aereo e vengo in Marocco e mi guardo intorno. A Beni Mellal ho incontrato giovani spagnoli, giovani marocchini che lavorano per sensibilizzare altri giovani sui rischi della migrazione clandestina, per fare formazioni professionali, perché ci sia fiducia nelle possibilità che il Marocco può offrire. Ora ... questo va benissimo ... perché un paese non si può svuotare di tutti i suoi giovani. Ma, d'altra parte, perché i ventenni marocchini non devono essere curiosi? Perché a noi ventenni dell'altra sponda del Mediterraneo ci spingono in tutti i modi a spostarsi, a imparare duecento lingue, a prendere borse e rimborsi per andarsene in giro per il mondo? Perché noi possiamo essere curiosi e loro no? Perché io posso stare con il naso appiccicato ai finestrini degli autobus che mi portano in giro per il Marocco e Driss non può attacare il proprio naso ai finestrini spagnoli, italiani, francesi ?....

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