giovedì 18 settembre 2008

Un tetto a Zeitun

Non pensavo sarebbe stato così facile!
È bastato intravedere una ragazza dalla faccia simpatica in una teleboutique. Aspettare che uscisse e seguirla, prima con lo sguardo, poi, quando si avvicina alla porta della casa di fronte, con qualche passo titubante. Ed ecco che alla porta si affaccia Lella Fatima. Faccia molto piacevole anche lei. Si scambiano due parole, poi il loro sguardo cade sulla strampalata ragazza un po' fuori posto inchiodata ad una distanza poco compromettente, con uno sguardo in cui si mescolano barlumi di speranza e una pretesa noncuranza. Per fortuna Lella Fatima prende in mano le redini della situazione. “Bghiti shi haja”, cerchi qualcosa? ... Direi di sì. “Ehm, … una stanza?” E la risposta della nostra cara Fatima preannuncia un mese meraviglioso di vita in quello che era il suo ripostiglio sopra i tetti di Zeitun.
Ripenso alla quantità di camicie sudate cercando case a Trieste, durante l'università. Caparre, inventari, contratti, ritrattazioni ... com'è bello stare a Zeitun!

1 commento:

Karin ha detto...

Ma come si fa a formattare questi post, argghh! Fa tutto lui, il computer... Tutti i consigli utili o meno sono ben accetti, grazie ragazzi.