giovedì 18 settembre 2008

Un sorso di laban

Vago depressa per i vicoli di Zeitun. Siamo a fine mese e della casa nuova ancora non c'è traccia. Ma ho sottovalutato la disponibilità impareggiabile degli zeitunensi. Girandolando sono finita sotto la prima casa, quella del Palermo, per intenderci. La guardo con aria sognante. Due ragazze mi notano, chiedono se serve aiuto. "È che cerco una casa." La risposta mi stupisce: "Solo per ragazze o mista?" A quel punto andiamo allo scoperto. Mista. "No, guarda che qui le case miste non esistono." "Ah, ok, no, infatti." Alla fine decidono di fare comunque un tentativo; magari in una casa con soli maschi il fatto che entrino anche due donne non disturba quanto il contrario. Andiamo a suonare alla porta di fronte. Il padrone non c'è, devo tornare più tardi. Un'ora dopo, non ricordo qual'era il campanello che devo suonare. Ma le ragazze, che abitano lì accanto, fanno segno dalla porta, mi accolgono con baci e abbracci e mi invitano in casa loro in attesa della risposta. La casa è inondata d’acqua, è il giorno delle pulizie, ma mi fanno accomodare sul letto con grandi onori e mi offrono un bicchiere di laban squisito. Dopo mezz'oretta di chiacchiere animate che mi hanno fatto scordare il motivo della visita squilla il telefono: è il padrone di casa. Niente convivenze miste in casa sua. Ma di certo è valso la pena aspettare.

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