venerdì 21 novembre 2008

Buena Practica

Ennesimo convegno sulle migrazioni. Ascoltiamo atterrite l’intervento di un giornalista marocchino Said Jdidi che racconta quello che a suo parere, è un esempio di BUENA PRACTICA nella gestione dei flussi migratori: la migrazione circolare delle donne marocchine impiegate in Andalusia nei campi di fragole. Entusiasta afferma che oggi è facile per le donne emigrare in maniera regolare e trarre un gran beneficio da questo tipo di migrazione. Peccato che si sia dimenticato di aggiungere particolari meno esemplari come il fatto che la selezione delle operaie avvenga sulla base del loro status di famiglia: sono assunte solo donne sposate, con figli, possibilmente ancora piccoli. Questo per assicurarsi che esse non tentino di rimanere in Spagna clandestine una volta esaurito il contratto di lavoro. Parla di redditività delle donne come di una qualità rispetto alle migrazioni, come se queste non fossero altro che braccia da lavoro. Donne date in prestito dal Marocco alla Spagna perché lavorino tot mesi all’anno lontane dalle famiglie e perché rientrino testa china in patria: un concetto molto discutibile di buona pratica.

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