venerdì 21 novembre 2008

Il guardiano di Sharea Suisra

Vado a comprare il tonno e la carta igienica da quello che oltre ad essere il nostro epicier di fiducia, è anche il maggiore interlocutore locale di questi mesi a Rabat. Si chiama Abdessalam, ventottenne di belle fattezze, ma soprattutto simpatico umorista e perfetto insegnante di dialetto. Nel mio darija zoppicante tento di raccontargli i giorni trascorsi a Beni Mellal e senza farci caso rimaniamo soli nel negozietto. Ed ecco che improvvisamente fa il suo ingresso il temibile guardiano di Sharea Suisra, un vecchio che ogni sera dopo una certa ora si sistema su uno sgabello davanti al ex Caffé Cappocino (!). Armato di radiolina e bastone, verosimilmente dovrebbe controllare la “pericolississima” zona in cui viviamo. Entra, fa un giro -praticamente su se stesso viste le dimensione dell’epicerie- guarda Abdelsalam in modo severo e se ne va senza proferire parola. Ashuma,sia mai che questi due giovani covino pensieri impuri... Abdessalam se la ride, io invece sento le guance arrossirsi, come se m’avessero beccato a fare chissà quale marachella. Saluto schiscia, salgo i quattro piani di scale pensando fino a che punto può arrivare il grado di controllo sociale. Beh significa che dovrò imparare a civettare in maniera più discreta.

2 commenti:

food discover ha detto...

beh, la discrezione non è mai stata il tuo forte lu.

gek ha detto...

il guardiano colpisce ancora! anche nella capitale, non solo nella PERICOLOSISSSSSSSIMA zeitun...questa è una novità!